"Stiamo vivendo tutti un momento particolarmente complicato e difficile, inimmaginabile fino a poco tempo fa – dice il sindaco di Certaldo, Giacomo Cucini – ma proprio per questo dobbiamo dimostrare tutto il nostro senso di responsabilità e stare in casa, perché non ammalarsi e non veicolare il virus, neppure come portatori sani, è l'unico modo per arginare la sua diffusione e salvare vite umane.
Le cronache che arrivano dai luoghi colpiti, dal nord Italia come da ogni ospedale che sta iniziando a vedere i primi malati, parlano chiaro: si tratta di un'infezione mortale e solo se si ammaleranno in pochi il sistema sanitario potrà intervenire bene e guarirne molti. Solo stando a casa, quindi, possiamo contribuire a salvare delle vite. Comprendo che non è facile, che c'è chi deve lavorare e non può farne a meno, che c'è la paura di perdere il lavoro, ma si deve stare a casa. E questo vale anche per chi sta bene e magari vede fuori il sole: più stiamo in casa, meno diventiamo veicolo, anche involontario, della propagazione del virus: restiamo in casa!".
Dopo la sospensione dei mercati settimanali e le transenne davanti agli ingressi del Parco di Canonica, il Comune di Certaldo ha dato stamani disposizioni per chiudere, col nastro bianco e rosso che segnala pericolo, anche tutte le aree gioco per bambini situate nei giardini pubblici del territorio comunale, centro, periferie e frazioni. Disposizioni che, come fatto anche in molti altri comuni, si aggiungono alla chiusura al pubblico degli uffici comunali, ma anche ad un potenziamento del telelavoro e ad iniziative, come quella della consegna a domicilio di pasti e medicinali fatta dalle associazioni, tese a ridurre al minimo indispensabile il bisogno e le occasioni di uscire di casa delle persone.
Vale la pena ricordare alcune cose. Soprattutto che restano aperti farmacie, rivendite di generi alimentari, edicole, tabaccai, parafarmacie e quindi non ha senso fare scorte o accalcarsi per comprare cibo e altri beni di prima necessità. Inoltre che si può uscire di casa e spostarsi solo per tre comprovati motivi: lavoro, stato di necessità (compreso l'acquisto di generi alimentari), salute. Chi non rispetta le norme rischia pesanti sanzioni anche penali. Si ricorda infine che vengono regolarmente effettuati controlli e che il mancato rispetto del divieto di assembramento, come delle altre norme contenute nei decreti in vigore, prevedono pesanti sanzioni e, salvo che il fatto costituisca più grave reato, verranno puniti ai sensi dell'articolo 650 del codice penale, come previsto dall'art. 3, comma 4, del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6.