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Il territorio di Certaldo comprende aree di interesse geologico come i calanchi, vegetale e faunistico.
Aspetti geologici e botanici
Il paesaggio che circonda Certaldo è quello tipico della gran parte della campagna toscana: morbide colline, seminativi, vigneti e oliveti interrotti a tratti da boschi e filari di cipressi, e si nota anche una particolare forma di erosione: i calanchi, profonde incisioni che segnano le dolci colline. Per osservare questo fenomeno ci si può recare in località Casale, da cui si può goderne di una splendida visione.
Visitando la campagna che circonda Certaldo, e buona parte dei paesi della Val d’Elsa, si può incontrare una grande varietà di arbusti più o meno grandi: olmi e aceri campestri si possono osservare percorrendo la zona intorno al borgo storico. Molto comune è anche la Robinia comunemente detta ‘cascia’, mentre attorno ai campi e agli orti si trovano noci e altri comuni alberi da frutto come susini, peri e meli nonché gli scenografici salici piangenti. Nelle zone più basse crescono invece pioppi e querce, molto abbondanti nel Parco Collinare di Canonica.
Parco di Canonica e Parco Fluviale
A pochi minuti dal centro, si trova il Parco Collinare di Canonica, un parco attrezzato con sentieri adatti al trekking, grandi prati verdi, zone barbecue e dotato di un professionale ‘percorso vita’, raggiungibile anche a piedi dal centro storico Certaldo Alto.
Di recente costruzione è il Parco Fluviale che abbraccia le sponde del Fiume Elsa e attraversa il sottobosco di Gambassi Terme fino a raggiungere Castelfiorentino.
DA VISITARE NEI DINTORNI
Pieve di San Lazzaro a Lucardo
Situata sulla strada che da Certaldo porta alla frazione di Fiano, in un paesaggio incontaminato, si trova la Pieve di San Lazzaro a Lucardo di stile romanico-lombardo, da essa anticamente dipendevano varie chiese di Certaldo. Notevole la struttura ed i particolari architettonici nonché il panorama che si può godere della campagna toscana dal piazzale antistante l’entrata della pieve.
San Donnino – Semifonte
Dirigendosi verso Barberino Val d’Elsa, si incontra, in loc. San Donnino, la Cupola di San Michele Arcangelo, una riproduzione “in scala” della cupola di Santa Maria del Fiore (Duomo di Firenze). Eretta su progetto di Santi Di Tito nel ‘500 in memoria della antica città di Semifonte fu distrutta dai fiorentini nel 1202. La rivalità tra la fiorente Semifonte e Firenze è testimoniata anche da un antico detto: “Firenze fatti in là, che Sermifonte fa città”.