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Il Consiglio Comunale ha adottato ieri sera il POC - Piano Operativo Comunale, il nuovo strumento della pianificazione urbanistica che, in coerenza al Piano Strutturale, disciplinerà l’attività urbanistica ed edilizia di tutto il territorio comunale, con una valenza quinquennale per la previsione di nuove trasformazioni nel territorio mentre ed una valenza a tempo indeterminato in relazione alla gestione dell’esistente.
Il POC diventerà però operativo solo dopo l’approvazione. Che avverrà indicativamente tra qualche mese. Dopo l’adozione di ieri infatti, il POC verrà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana (indicativamente a marzo) e da allora, per 60 giorni, potranno essere formulate le osservazioni da parte di cittadini, imprese, etc... Sulle osservazioni dovrà pronunciarsi il Consiglio Comunale. Il POC sarà poi al vaglio della Regione e solo dopo sarà approvato dal Consiglio certaldese ed entrerà in vigore.
Il POC, illustrato dall’architetto comunale Carlo Vanni, dall’architetto incaricato Michela Chiti, da Valeria Lingua dell’Università di Firenze, è stato adottato con i voti a favore della maggioranza (Partito Democratico, Articolo 1 MDP), l’astensione del Movimento Cinque Stelle, i voti contrari di Forza Italia e del consigliere indipendente Eliseo Palazzo.
“Tagliamo oggi il primo traguardo di un imponente lavoro iniziato nel 2016 e che abbiamo scelto di svolgere valorizzando i professionisti interni al Comune di Certaldo ed attivando una convenzione con l’Università di Firenze – ha ricordato il sindaco Giacomo Cucini – questo ha comportato un notevole lavoro per i nostri uffici ma anche una grande mole di conoscenze aggiuntive che hanno permesso di declinare, nelle previsioni urbanistiche del POC, gli obiettivi di mandato. Questo strumento delinea quindi un’ipotesi di sviluppo basata su una nuova alleanza tra territorio agricolo, aree produttive, aree residenziali e borgo medievale. Si incentiva uno sviluppo che nel realizzarsi aumenti anche la sicurezza idrogeologica del territorio, che consenta facile accessibilità e innovazione, che sia sostenibile nel tempo”.
Il Piano, in accordo con la normativa sovracomunale, privilegia gli interventi di recupero dell’esistente limitando il consumo di suolo, ma sono previsti anche interventi di riqualificazione urbanistica. Tramite questi si potranno fare nuove strutture commerciali, anche di media distribuzione ed anche in centro con deroga ai parcheggi, mentre lungo alcune direttrici nelle zone industriali solo in capannoni che risultino oggi già dismessi. Si potranno realizzare insediamenti a vocazione turistico ricettiva per strutture alberghiere e spazi sosta camper. In agricoltura disposizioni più flessibili per fare annessi rurali e in tutto il territorio, salvo in zone vincolate con determinate caratteristiche; espansioni per imprese agricole ed agricoltura amatoriale; semplificazione della normativa sulle piscine per le strutture agrituristiche. Vengono poi confermate alcune ipotesi di espansione residenziale già contenute nei vecchi strumenti urbanistici come quella della frazione di Fiano. Sul versante dei lavori pubblici invece, sono stati adeguati gli strumenti urbanistici in previsione del completamente del tracciato della nuova SR 429, dell’ampliamento della Piscina Fiammetta, dell’ampliamento degli impianti sportivi di via don Minzoni e dei relativi parcheggi; un parcheggio previsto anche a Fiano e Sciano troverà finalmente un’area a verde pubblico con parcheggio. Spazio anche ad aree per impianti fotovoltaici, nuove piste ciclabili. Sul fronte normativo creati anche strumenti per agevolare le pratiche o apportare correttivi alle previsioni senza ricorrere sempre alla variante; saranno meno le pratiche che dovranno passare dalla commissione paesaggio, anche se tutela del territorio e del paesaggio resteranno punti cardine. Tutte previsioni, che poi potranno concretizzarsi se ci sarà interesse di privati e del mercato da un lato e disponibilità di finanze pubbliche dall’altro.