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Sabato 15 dicembre, ore 17, con un doppio appuntamento si conclude Ci sono sempre parole. [non]Festival delle narrazioni popolari (e impopolari),il primo Festival ‘diffuso’ sulle narrazioni e lo storytelling che negli ultimi mesi ci ha raccontato la comunità, le tradizioni e i luoghi inconsueti di tre comuni dell’Empolese Valdelsa (Montelupo Fiorentino, Capraia e Limite, Montepertoli). Promotori dell’iniziativa il Sistema Museale Museo Diffuso Empolese Valdelsa e l’Associazione Yab.
Alle 17.00, al Museo della Ceramica di Montelupo Fiorentino (piazza Vittorio Veneto, 12 - sala familiarizzazione), si terrà la proiezione del docufilm dedicato al festival e girato da Sirio Zabberoni, Ombre Elettriche (www.ombre-elettriche.com). A seguire, alle 18.00, è prevista la visita alla mostra, realizzata in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil di Firenze, J.O.B.S. Join Our Blended Stories. Storie di lavoratori in mostra a Palazzo Podestarile (via Baccio da Montelupo, 45), assieme al curatore Andrea Zanetti. Si ricorda che la mostra rimane aperta fino a domenica 16 dicembre. A conclusione della giornata sarà presentato il volume dedicato alla manifestazione, con il progetto grafico di Sarah Fontana.
In un momento storico dove le relazioni interpersonali sono filtrate dalla virtualità delle comunicazioni, Ci sono sempre parole. [non]Festival delle narrazioni popolari (e impopolari) attraverso la narrazione e l’ascolto è riuscito a portare alla luce storie e quotidianità di una comunità, a creare occasioni di incontro accoglienti, partecipate ma raccolte, in cui ci fosse uno scambio diretto tra persone come quando ci si incontrava, nelle campagne toscane, di fronte al fuoco a raccontare storie e mangiare castagne.
“Ci eravamo posti l’obiettivo di creare il primo Festival di tutti i Comuni dell’Unione e crediamo di esserci riusciti – dice Giacomo Cucini, sindaco di Certaldo con delega alla Cultura e Turismo per l’Unione – in un territorio già ricchissimo di eventi e festival, la peculiarità di questa nuova iniziativa doveva essere quella di mettere al centro le persone ed i luoghi dell’Empolese Valdelsa, le nostre storie, il vissuto quotidiano di chi qui è nato come di chi è arrivato da fuori ma qui vive o lavora. Questa prima edizione è riuscita a coinvolgere in tutto tra operatori, artisti, studenti, case aperte e spetattori oltre 2.500 persone reali che non solo hanno visto gli eventi, ma vi hanno partecipato in modo attivo. Questo è il modo di fare cultura che grazie alla volontà condivisa degli undici Comuni e dei loro sindaci, grazie all’impegno degli undici assessori alla cultura ed al lavoro dello Staff del MuDEV possiamo dire di essere riusciti a realizzare”.
La giornata rappresenta la chiusura ideale di un festival che già alla sua prima edizione ha riscosso un enorme successo.
I NUMERI DEL FESTIVAL
3 Comuni, 12 location, 2 mesi di Festival
1 mostra, 15 lavoratori, 16 artisti contemporanei
6 “messe in scena” realizzate dai cittadini
5 compagnie teatrali/attori
35 cittadini “protagonisti” coinvolti
3 merende/narrazioni spontanee (sold out)
3 cene a casa di cittadini/narrazioni spontanee (sold out)
71 scatti fotografici nella performance I Wish di Stefano Lanzardo (sold out)
1 concerto, 150 partecipanti (sold out)
9 scuole medie inferiori dell’empolese valdelsa, 193 ragazzi per il progetto educational
1 docufilm
1 libro
1 comunità di 2.500 persone!