L’Ars Nova dedicata a Masini: “Capì che per ricostruire davvero l’Italia si doveva investire anche in cultura”
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Il ricordo del fondatore che, prima partigiano, poi sindaco, mise le basi delle attività culturali che fanno oggi grande Certaldo
Con un commosso e vivo ricordo di quegli anni, fatto anche da chi era presente in quel lontano 1959, il Centro Studi sull'Ars Nova Italiana del Trecento - la cui sede amministrativa coincide con la Casa di Boccaccio - è stato intitolato al suo fondatore, Marcello Masini, sindaco di Certaldo dal 1956 al 1975, con l'apposizione di una lapide con inciso la scritta "Centro Studi sull'Ars Nova Italiana del Trecento - Marcello Masini".
L'intitolazione è avvenuta al termine di una tre giorni di studi, conferenze, presentazioni di libri, che ha visto la partecipazione di studiosi, sia giovani che affermati, di letteratura e musica medievale.
Nell'ultimo intervento seminariale è stato proprio Agostino Ziino - giovanissimo studioso presente nel 1959, già presidente del Centro Studi, cittadino onorario di Certaldo - a ricordare come tutto nacque: "Dobbiamo il Centro all'incontro tra Marcello Masini, che voleva fare di Certaldo un luogo di studi di letteratura ma anche di musica medievale, con la musicologa fiorentina Bianca Becherini, che nel 1955 aveva partecipato a Wégimont in Belgio ad un importante convegno europeo. Il merito di Masini fu che ebbe la lungimiranza di cercare da subito legittimazione sia scientifica che politica: ottenendo il supporto dei parlamentari dell'epoca, e facendo convenire su Certaldo tutti i maggiori studiosi del tempo. Il primo convegno internazionale di studi sull'Ars Nova Italiana del Trecento, tenutosi qui dal 23 al 26 luglio 1959, si concluse con un documento di intenti per creare il Centro, firmato da rettori e docenti di punta di Harvard, Colonia, Liegi, Parigi, Pisa, Stanford, Zurigo, Venezia e non solo. Per far sì che agli studi su Boccaccio, già avviati con l'omonimo Ente Nazionale, si affiancasse l'attività del Centro Studi sull'Ars Nova Musicale. Centro che già nel 1961 organizzava a Certaldo i primi corsi".
Dopo la relazione di Ziino, la cerimonia di scopertura della targa è stata preceduta dall'intervento di Rino Caputo, attuale presidente del Centro Studi, che ha ricordato "La grande intuizione di Masini nel voler creare questo Centro" ma anche "La fondamentale continuità che nei decenni c'è stata, tra le amministrazioni, nel sostenerlo, come testimoniano i diversi sindaci qui presenti. Continuità che fa sì che la lapide non sia solo un monumento alla memoria, ma un riferimento alla volontà di protagonismo e collaborazione dell'ente locale che è stata e sarà determinante".
Dopo la scopertura della targa, il sindaco Giacomo Cucini ha ricordato: "Marcello è stato sindaco e prima ancora partigiano, e fino agli ultimi giorni di vita, con la moglie Miretta Busia, testimone della Resistenza nelle nostre scuole parlando ai giovani. E' sempre stato partigiano, uomo di parte, ma ha saputo agire per il bene di tutti e si è saputo far voler bene da tutti. Ed è stato un uomo non settoriale, ma aperto e attento ad ogni aspetto della vita della sua comunità. Per questo, così come abbiamo voluto che le sue parole fossero incise nel monumento alla Resistenza, così siamo lieti e onorati che il suo nome rimanga in eterno su questa via, legato alle attività culturali di Certaldo."
La cerimonia si è chiusa col commosso ricordo del padre fatto da Caterina Masini, che ha ringraziato per l'iniziativa e riportato ai presenti i suoi ricordi di bambina della nascita del Centro Studi avvenuta, nonostante l'importanza e l'alto livello culturale "In un clima di grande familiarità che si respirava tra i presenti e il nostro borgo e con grande serietà ed impegno per far sì che il Centro avesse tutto l'appoggio e il sostegno necessari"; e con l'intervento di Franco Belli, del Comitato della memoria, che ha ricordato "Le tante iniziative fatte, dalla scomparsa di Marcello Masini e Miretta Busia, per ricordare una vita fatta di impegno e per portare avanti la memoria della Resistenza e Liberazione. Per testimoniare alle nuove generazioni l'importanza dell'impegno civile e culturale per la crescita della nostra comunità".