Certaldo dà seguito al protocollo per i controlli accordati dalla Prefettura. Cucini: "Certaldo terra accogliente, ma i numeri doppiano la media e certi gestori manifestano diverse carenze: proseguiremo nei controlli e chiediamo equità". (ascolta l'intervista cliccando QUI, a seguire il comunicato stampa integrale)
Si sono svolti nelle scorse settimane i controlli che il Comune, in accordo con la Prefettura, ha effettuato nei cinque Centri di accoglienza migranti situati a Certaldo. Controlli fortemente voluti dai comuni dell'Empolese Valdelsa e possibili grazie al protocollo siglato dalla Prefettura di Firenze sia con i comuni che con l'Unione. I controlli, effettuati da una commissione composta da tre dipendenti comunali (Polizia Municipale, Servizi Demografici, Ufficio Edilizia) si svolgono previa comunicazione alla Prefettura ma senza preavviso per il gestore, per verificare il rispetto delle norme e della convenzione stipulata tra gestore e Prefettura.
"Partiamo dai numeri prima dei controlli – dice il sindaco, Giacomo Cucini – i migranti accolti a Certaldo avevano toccato quota 118, poi 20 sono stati trasferiti in altri comuni: 10 dal centro di Pino Bruceto, che è stato chiuso; e 10 da quello del Pino. Sono quindi 98 i migranti presenti oggi, sempre più del doppio dei 40 che Certaldo dovrebbe ospitare secondo il numeri previsti dalla circolare del Ministero degli Interni (2,5 ogni 1000 abitanti). La situazione, come abbiamo più volte chiesto alla Prefettura, va gestita con oculatezza, per garantire sia i migranti che il territorio. Il Comune di Certaldo fu tra i primi, nel 2011, ad ospitare i migranti, in accordo con la Misericordia di Certaldo, che aprì il primo centro, cui seguì il secondo. Ma solo in questo caso c'è stato dialogo e collaborazione. Nessuno degli altri tre centri presenti sul territorio, due di Associazione Differenze culturali e non violenza, uno di Consorzio Multicons, è stato aperto dialogando e collaborando con l'amministrazione, si è trattato di libere iniziative di privati".
"Venendo poi ai controlli di questi giorni – dice il sindaco – possiamo dire che, pur in assenza di lacune tali da chiedere un'immediata chiusura di uno di questi centri, abbiamo constatato non poche carenze e difformità. Un struttura in grado di ospitare 15 persone ne accoglie ben 24, coi migranti in sovrannumero che il gestore aveva dichiarato essere temporaneamente in un Bed & Breakfast, e che invece sono lì. In due casi le aperture finestrate per luce e aereazione sono al di sotto dei parametri regionali. In un altro c'era scarsa pulizia. Un altro ancora, dichiara 35 ospiti ma ha solo 32 letti: alla commissione, tornata per un riconteggio dei letti, è stato impedito di entrare; struttura, quest'ultima, periferica, senza servizi di transfer, coi migranti che, senza neanche una dotazione di pettorine catarifrangenti si trovano a percorrere a piedi la pericolosa ex SR 429, senza marciapiede, per raggiungere il paese, a rischio della propria incolumità e di causare incidenti. Per quanto riguarda poi l'erogazione di corsi di lingua, o assistenza psicologica, la commissione non poteva fare altro che registrare autocertificazioni e dichiarazioni sul fatto che i servizi vengano erogati".
"In conclusione, ad oggi – conclude il sindaco Giacomo Cucini – oltre a denunciare il problema del sovraffollamento, riteniamo doveroso dare visibilità al fenomeno accoglienza, ormai diventato strutturale, fatto con tante risorse pubbliche ma con risultati non soddisfacenti. Ricordiamo che la Stato stanzia 35 euro a migrante al giorno, solo 2,5 euro vengono girati al migrante per spese personali: il resto è nelle mani del gestore, che deve garantire un alloggio idoneo e servizi adeguati. L'amministrazione comunale ha già inviato i verbali dei sopralluoghi alla Prefettura, che convocherà i Comuni per discutere i problemi emersi. Certaldo ha sempre risposto bene a questa emergenza, con un diffuso sentimento di serenità e accoglienza, ma questo non vuol dire che non vigiliamo: l'amministrazione comunale continuerà con i controlli, chiede il rispetto delle norme e auspica quanto prima il ripristino di un'equa proporzione nella gestione delle quote di questa emergenza, che ognuno faccia la sua parte".