Nel 70 esimo della Brigata Garibaldi "Spartaco Lavagnini", l'omaggio ai partigiani e a quanti lottarono per la libertà e l'impegno a fare memoria in modo attivo Inaugurate scultura di Gino Terreni e aula museo dedicata a Bruno Ciari. Guarda
il video del collocamento della statua e
il video della inaugurazione.
Grande partecipazione di istituzioni, cittadini, partigiani e reduci di guerra e loro familiari, anche giovani e giovanissimi, ieri a Certaldo in occasione del 70esimo anniversario della fondazione della Brigata Garibaldi "Spartaco Lavagnini".
La cerimonia pomeridiana ha visto il corteo dei gonfaloni snodarsi da piazza Boccaccio a Palazzo Maccianti, nel cui atrio è stata inaugurata la statua dedicata alla Resistenza e alla Costituzione opera del maestro Gino Terreni.
E proprio nel'atrio del Palazzo, gremito di persone, si sono svolti, nella commozione generale, i discorsi ufficiali, moderati dall'assessore Giacomo Cucini.
Marcello Masini, unico tra i fondatori della Lavagnini ancora in vita, sindaco di Certaldo dal 1955 a 1975, ha ricordato la condizioni di quei giovani, di provenienza tanto cattolica quanto comunista, prima, continuamente vessati dalle angherie fasciste, e dopo la creazione della brigata, quando si trovarono a combattere tra stenti e sacrifici di ogni genere, pagando spesso con la propria vita. Una scelta ripagata dalla riconquista della libertà per il Paese e che, anche se a distanza di 70 anni l'Italia non è diventata quel paese democratico e progredito che i partigiani si auguravano divenisse, è servita a far sì che quegli ideali e quei valori entrassero nel dna di milioni di italiani.
L'artista Gino Terreni, dopo la scopertura della scultura, un altorilievo di marmo bianco, ha spiegato come la sua opera intenda rappresentare sia le sofferenze che precedettero e caratterizzarono la guerra, che la lotta di Liberazione e, soprattutto, la rinascita del Paese, simboleggiato dalla donna che sostiene e mostra il neonato.
Il sindaco Andrea Campinoti si è soffermato sull'impegno del Comune per la memoria storica, dicendo che: "Libertà e democrazia non ci sono state regalate da nessuno, fare memoria di chi ha dato la vita perché noi fossimo liberi e difendere i valori di legalità e democrazia sono l'unica strada per evitare che tornino le dittature. E per fare memoria - ha spiegato il sindaco - non basta questa scultura, che è il doveroso omaggio di Certaldo ai suoi partigiani, ai combattenti e alle vittime della guerra, ma è necessario far sì che i valori costituzionali frutto della Liberazione siano non solo conosciuti, a partire dalle giovani generazioni, ma anche applicati nella vita sociale e nel mondo del lavoro, soprattutto oggi che la crisi economica induce molti a facili scorciatoie che hanno l'effetto di calpestare questi valori".
A conclusione degli interventi, l'assessore regionale Vittorio Bugli, in rappresentanza della Regione Toscana, ha ricordato l'alto prezzo pagato dalla nostra regione e soprattutto dalle donne, plaudendo alla scelta del Comune di posizionare questa scultura, che "racconta" la storia e i valori della nostra democrazia, nella sede della biblioteca e degli uffici comunali, luoghi dove si formano i giovani e dove si incrociano la vita sociale ed economica, il passato e il futuro del comune.
Sempre ieri, al mattino, si era svolto il convegno dedicato ad uno dei fondatori della Spartaco Lavagnini, Bruno Ciari, che dopo la Liberazione divenne un pedagogista, grande innovatore e tra gli ideatori del "tempo pieno" nella scuola elementare. A Ciari è stata dedicata un aula - museo all'interno della scuola elementare Iqbal Masiq, con accesso diretto da piazza della Libertà.
Certaldo, venerdì 8 novembre 2013